Le interruzioni di energia elettrica sono sempre più frequenti a causa di nuovi elettrodomestici o dell’acquisto di un’auto elettrica? Probabilmente la potenza del contatore risulta troppo bassa per soddisfare le esigenze energetiche domestiche. In questo articolo vedremo come e perché cambiare la potenza del contatore della luce.
Partiamo col precisare la differenza tra Potenza impegnata e Potenza disponibile:
- Potenza impegnata
è quel livello di potenza misurato in chilowatt (kW) indicato in bolletta nella sezione DATI DELLA FORNITURA (spesso rinomato tecnicamente potenza contrattuale impegnata) o TIPOLOGIA DI CONTRATTO scelto al momento della sua sottoscrizione. Nei clienti domestici corrisponde solitamente a 3 kW. - Potenza disponibile
È la potenza massima in chilowatt (kW) prelevabile dall’impianto di distribuzione, al di sopra della quale potrebbe interrompersi l’erogazione dell’energia a causa dello “scatto” automatico del contatore.
Per i clienti con potenza contrattualmente impegnata fino a 30 kW la potenza disponibile corrisponde alla potenza impegnata aumentata del 10%.

Potenza disponibile = Potenza Impegnata + il 10% di tolleranza
Quando aumentare la Potenza Contatore Luce
Individuata la potenza del contatore dalla bolletta elettrica, è utile stimarla in funzione non solo degli elettrodomestici presenti in casa ma far leva anche sui seguenti fattori:
- il numero di persone che abita in casa;
- le dimensioni dell’abitazione;
- il numero e la potenza dei singoli elettrodomestici.
Riepiloghiamo qui di seguito le potenze consigliate a seconda delle proprie necessità:
Potenza consigliata |
Perché aumentare la Potenza Contatore |
1,5 kW |
Piccole abitazioni senza elettrodomestici |
3 kW |
Abitazioni di 100 m2 con più di un elettrodomestico (senza clima) in cui vivono 3-4 persone |
4,5 kW |
Casa di 120 m2 con nuclei familiari di almeno 4 persone e numerosi elettrodomestici |
6 kW |
Grandi abitazioni con elettrodomestici tipo: climatizzatori, piani cottura ad induzione, pompa di calore, pannelli fotovoltaici, colonnine elettriche |
Oltre 6 kW |
Grandi abitazioni dotate di piscina o macchinari energivori |
Ricordiamo che dal 2017 gli scaglioni di potenza prestabiliti sopraelencati sono stati così ripartiti:
- per le fasce domestiche la scala a scatti di 0,5kW sostituisce la precedente gradualità a 1,5kW. Un utente finale potrà così passare ad un livello di potenza a 3,5 o a 4 kW.
- Per le potenze in trifase, quindi superiori a 6 kW, lo step previsto è invece di 1 kW.
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Come richiedere l’aumento di Potenza del contatore
Premettendo che ogni compagnia energetica può fornire opzioni diverse per richiederlo (telefonicamente oppure online da sito web), chiedere la diminuzione o l’aumento della potenza risulta un’operazione semplice: basta contattare il fornitore che gestisce i propri consumi elettrici e comunicare:
- I propri dati personali;
- Il codice POD o il Numero Cliente;
- la quantità di kW da aggiungere.
Inviata la richiesta di variazione del contratto al fornitore, sarà quest’ultimo a comunicarla al distributore locale entro 2 giorni lavorativi che, a sua volta, avrà tempo massimo di 5 giorni lavorativi per completare il cambio richiesto.
Qualora risultasse necessario intervenire sull’impianto, l’operazione potrebbe richiedere fino a 20 giorni lavorativi.
Quanto costa aumentare la potenza del contatore in bolletta
Come già precisato, un’utenza domestica residente dispone in media di un contatore di potenza impegnata pari a 3 kW.
Il costo una tantum dell’aumento di potenza è così composto:
- Contributo fisso di 25,51 €, azzerato dall’Autorità per le sole utenze domestiche dal 1° aprile 2017 fino al 31 dicembre 2023;
- Contributo a quota potenza di cc 70 € per ogni kW (ridotta a cc 55 € sino al 31 dicembre 2023) richiesto da integrare ad un contatore con potenza non superiore ai 6 kW. Inoltre:
se Mercato Tutelato
- Quota fissa amministrativa di 23 € destinata al fornitore che gestisce la pratica date richiesta
se Mercato Libero
- costi gestiti sulla base delle condizioni contrattuali stabilite col fornitore (in alcuni casi può essere integrato dal contributo fisso di 25,51€)
Aumentare la potenza del contatore aumenta il costo della bolletta?
Certo. La spesa in bolletta cambia poiché variano in questo modo le condizioni contrattuali e voci quali spesa per il trasporto e conseguente gestione del contatore.
Grazie a dati elaborati da ARERA, è possibile ipotizzare i costi di due consumatori che rispettivamente hanno consumi pari a 2700 kWh e 3500 kW se scelgono di passare da 3kW sino a 6 kW con presso fisso monorario nel Mercato Tutelato.
Potenza impegnata |
Spesa per consumo 2700 kWh | Var% | Spesa per consumo 3500 kWh | Var% |
3 kW |
557 € |
– |
740 € |
– |
4 kW |
580 € | 4% | 763 € |
3% |
6 kW | 627 € | 8% | 810 € |
6% |
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